
!!! STASERA!!!
Ore 18 piazza Palma
Presentazione corteo anticarcerario di Sassari.
Discussione e confronto sulle carceri sarde.
Bar a prezzi popolari Benefit Cassa Prigionieri.
CONTRO CARCERE E REPRESSIONE, DALLA SARDEGNA
!!! STASERA!!!
Ore 18 piazza Palma
Presentazione corteo anticarcerario di Sassari.
Discussione e confronto sulle carceri sarde.
Bar a prezzi popolari Benefit Cassa Prigionieri.
Nella giornata di ieri 14 maggio, un compagno è stato fermato dalla digos e dalla polizia in aeroporto, al suo rientro a Cagliari e condotto a casa per la perquisizione che poi è proseguita all’interno dell’Officina Autogestita Kasteddu, posto frequentato dai compagni e dalle compagne attive nel territorio. Successivamente è stato condotto in questura dove è stato trattenuto per diverse ore, per essere poi rilasciato con l’accusa di avere lanciato, durante la manifestazione per la Palestina di sabato 10 maggio, una bomba carta che avrebbe ferito uno sbirro.
Sappiamo che lo Stato ama la democrazia, di certo non viene disturbato da coloro che pensano che i genocidi ed il fascismo si possano fermare con qualche banchetto in piazza, qualche escursione per il centro città e le chiacchiere dei leader di turno. Per questo cerca di fermare chi lotta e chi non accetta le patetiche pantomime democratiche, colpendolo con accuse ridicole, per impedire le pratiche che escono fuori dai canoni del sistema e la solidarietà con chi non si piega.
Solidali e complici con il compagno fermato e con l Officina Autogestita Kasteddu, rivendichiamo come nostre, tutte le loro pratiche e consigliamo agli sbirri “feriti” nella manifestazione di sabato, di curarsi chiudendosi in casa per un lunghissimo periodo. Non sentiremo di certo la loro mancanza, augurandoci che le false ferite refertate, nel prossimo corteo diventino reali.
Con la Palestina nel cuore, sempre contro lo Stato.
Anarchicx contro carcere e repressione.
La macchina razzista dello Stato continua il suo vile lavoro, adesso ancora più forte grazie all’apertura del lager in Albania: i due ragazzi algerini che hanno iniziato la protesta del cibo a Macomer, innescando una potenziale rivolta, sono stati immediatamente trasferiti, prima a Roma, poi a Bari e sabato scorso in Albania. Chi non abbassa la testa dentro i cpr, viene subito portato via, per evitare possibili rivolte.
Questo non ha fermato i reclusi dentro Macomer, alcuni di loro (l’intero blocco c) rifiuta il cibo da sei giorni. Il blocco sinistro ha riiniziato a mangiare domenica, perché la gestione li ha convinti che il cibo sarebbe migliorato, invece ieri è arrivato di nuovo marcio e puzzolente, quindi l’hanno rifiutato. Questo è uno dei tanti motivi della loro protesta, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ci sono anche altri problemi con cui devono lottare ogni giorno: tre ragazzi hanno delle fratture, due alla gamba e uno allo schiena, non hanno neanche le stampelle. L’acqua è poca, l’assistenza medica è praticamente assente. Chi è stato in altri cpr e carceri dice che un posto del genere non l’ ha mai visto. Alcuni dovrebbero essere posti in libertà perché la loro compagna è italiana, in altri cpr per questo fatto sono stati liberati; a Macomer, invece, esiste una prassi di udienze ritardate (di competenza dei giudici di pace del tribunale di Oristano), la macchina burocratica, complice del razzismo di Stato, allunga la loro tortura. Ieri due ragazzi che hanno ricevuto la notizia dell’ennesimo rinvio dell’udienza, si sono lesionati con un taglierino, uno di loro si è cucito la bocca con del filo di ferro. Non è il cibo, non è l’acqua, non è l’assistenza quello che vogliono più di ogni altra cosa, ma essere liberi: “non c’è possibilità di libertà, condanna senza motivo”.
Elizabeth Rijo, la direttrice del centro, per conto di Officine Sociali, aveva fatto la sua bella comparsa in televisione, dicendo che voleva cambiare questo posto, organizzando attività coinvolgenti come dei balli di gruppo (Leggi qui). I prigionieri dicono che non si presenta neanche ai colloqui che loro chiedono di avere con lei, con la speranza che possa aiutarli in qualche modo. La cosa peggiore forse è questa: cercano di illuderli che la loro situazione potrà migliorare, ma in realtà sono abbandonati a loro stessi. Li hanno privati della loro libertà, gli danno cibo avariato, li fanno stare coattamente assieme dentro una gabbia, alcuni di loro hanno problemi di dipendenza e fisici, e poi gli promettono dei miglioramenti, senza mantenere alcuna promessa. La garante dei detenuti, Irene Testa, avrebbe detto di essere informata di questa situazione ma non fa un bel niente, oltre a partecipare a convegni e assemblee. Forse anche lei legge i post del nostro blog perché altrove non se ne parla.
Dentro il CPR i prigionieri sono isolati e buttati come spazzatura, ma i veri rifiuti sono quelli che sostengono e collaborano, e sono tanti, con questo sistema di merda. Chi è privato della libertà e sta dentro quel lager, lo sa.
Non avendo ricevuto nessuna risposta dalla Direzione e neppure dai garanti, alcuni prigionieri del carcere di Uta hanno ripreso lo sciopero della fame. Seguiranno aggiornamenti.
Ai prigionieri in lotta vanno il nostro appoggio, solidarietà e complicità.
TUTTX LIBERX, FUOCO ALLE GALERE
Tutti i reclusi sono ancora in sciopero, a parte una decina che ha timore di ripercussioni. Ieri hanno rifiutato il cibo e lo faranno anche oggi, prendono solo l’acqua. Lo rimandano indietro perché è avariato, sono stati tutti male, in particolare un ragazzo che ha passato la notte scorso in ospedale. Lui e un altro (entrambi di nazionalità algerina) erano stati trasferiti a Roma per via delle proteste. Notizia di oggi che sono stati di nuovo spostati, questa volta a Bari. Visti i fatti del 12 aprile nel cpr/lager di Bari Palese (https://japrlekk.noblogs.org/post/2025/04/23/cpr-bari-palese-trasferimenti-e-rivolte/) pensiamo che anche questi due ragazzi potrebbero essere destinati al trasferimento in Albania.
La lotta e lo sciopero continua, l’amministrazione non si è ancora presentata, sono abbandonati a loro stessi ma non hanno intenzione di continuare ad essere privati della loro libertà.
I CPR SI CHIUDONO CON IL FUOCO DEI RECLUSI, A LORO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ E COMPLICITÀ
Martedì scorso i reclusi nel blocco destro del lager (CPR) di Macomer sono stati male dopo aver mangiato il cibo datogli dall’amministrazione. In particolare un ragazzo ha accusato un forte malore e perciò è stato portato in ospedale. I medici hanno confermato che il malore era causato dall’ingestione di cibo avariato. Ieri i suoi compagni del blocco hanno iniziato uno sciopero, rifiutando il cibo e protestando contro l’amministrazione di Officine Sociali, diretta, in Sardegna, da Elizabeth Rijo, già candidata alle scorse elezioni regionali con la lista di Soru e alle comunali di Cagliari con una lista per Massimo Zedda . Sono intervenuti gli antisommossa e qualcuno dei loro dirigenti di polizia ha odorato il cibo dicendo che era immangiabile. La protesta comunque è stata temporaneamente bloccata, ma non lo sciopero del cibo.
Infatti stamattina la rivolta si è riaccesa quando il ragazzo è rientrato dall’ospedale. Per placare tutto è stato forzatamente trasferito a Roma (non sappiamo se per un rimpatrio o per la reclusione in un altro cpr). Oggi anche gli altri due blocchi si sono uniti allo sciopero, i reclusi stanno rifiutando il cibo.
Inoltre nel blocco destro hanno tutti un problema alla pelle: sono comparse delle macchie rosse, che irritano e bruciano. L’amministrazione gli ha somministrato una crema che ha solo peggiorato la situazione.
Solidali con le persone private della libertà, vicini alla loro lotta, facciamo uscire la loro voce aldilà delle mura di quel lager.
I CPR SI CHIUDONO CON IL FUOCO DEI RECLUSI, A LORO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ E COMPLICITÀ
Anarchicx contro carcere e repressione
I prigionieri in lotta ci fanno sapere che hanno interrotto, per il momento, lo sciopero della fame iniziato il 25 aprile. Il garante dei detenuti per la città metropolitana, Gianni Loy, è andato a parlare con qualcuno dei prigionieri garantendogli che la direzione del carcere gli avrebbe risposto entro la settimana che inizia domani.
La lotta (dei prigionieri) paga e le azioni di solidarietà ne costituiscono un importante sostegno. Aspettiamo, con i prigionieri, gli sviluppi della questione su cui continueremo ad informare.
FUOCO ALLE GALERE, TUTTX LIBERX
Da BARI riceviamo e pubblichiamo:
Giovedì 1/5 un gruppo di solidali ha deciso di portare solidarietà ai reclusi del Cpr di Bari Palese, questa è una breve cronaca della giornata:
da dentro ci dicono che un ragazzo in sciopero della fame da 7 giorni ha bevuto dello shampoo.
Abbiamo chiamato il 118 ma ci hanno risposto che solo la polizia può chiamare i soccorsi
In risposta non è arrivata l’ambulanza ma un’altra camionetta di celere per sedare i disordini in corso
Dopo le pressioni fatte al 118 e alla Digos che si è presentata sul posto è arrivata un’ambulanza per il ragazzo che ha chiesto aiuto.
Abbiamo aspettato che l’ambulanza uscisse prima di andare via.
Sicuramente il ragazzo era dentro, lx operatorx del pronto soccorso ci hanno fatto segno col pollice in su e sono andatx via con le sirene spiegate.
Seguiranno aggiornamenti.