Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con tracotanza e sicumera solo qualche mese la “protofascista” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dello Stato italiano, aveva rivendicato l’iter del DDL Sicurezza.
Trattare militarmente le contraddizioni sociali, ossia gli effetti nefasti causati dal capitalismo sulle classi sfruttate, è sempre stata la cifra del neoliberismo più rampante ed autoritario. Fattosi Legge dello Stato attraverso l’approvazione del DDL Sicurezza. Una militarizzazione dello scontro tra il diritto di proprietà delle classi possidenti col diritto di sopravvivenza di quelle proletarie che, inevitabilmente, ha iniziato a lasciare sul terreno i primi morti e feriti. Senza pietà. Nessun “cordoglio di Stato” si è manifestato giusto qualche giorno fa per un povero pensionato sfrattato, che in preda alla disperazione si è lanciato dalla finestra dell’appartamento in cui viveva davanti all’ufficiale giudiziario, trasformatosi nel suo boia.
Una rincorsa allo Stato di Guerra e Polizia fotografato dall’esplosione antisfratto causata da tre agricoltori impoveriti e con “problemi finanziari ed ipotecari”, per cui un Tribunale aveva deciso per l’esproprio da parte delle banche e contro cui i tre hanno deciso di resistere. Non è la prima volta che succede, ne sarà l’ultima. La novità negli avvenimenti di Castel D’Azzano però, è il salto di qualità avvenuto nello sfratto, dove agli ordini dell’ufficiale giudiziario – anche stavolta trasformatosi in boia – sono intervenuti nientemeno che i Reparti Speciali dei Carabinieri (GIS): col risultato di tre morti ed una quindicina di feriti tra i militari dei reparti scelti antiterrorismo. Per i quali si è indotti a supporre che qualche Dottor Stranamore avrà pensato come una buona idea quella di usare gli sgomberi come esercitazioni “dal vivo” per gli stessi militari. Trump insegna.
Decine di carabinieri tra morti e feriti per uno sfratto, il casolare ipotecato in Veneto trasformato in un fortino a Nassiriya. A questo punto stiamo.
A questo punto le lacrime di coccodrillo della tracotante primo Ministro e del cordoglio di Stato sono diventate un fiume in piena, nel tentativo di mascherare la cruda realtà: quando lo Stato dei proprietari militarizza lo scontro e dichiara guerra “ai poveri”, questi sono gli effetti collaterali che i tracotanti si devono aspettare…
CONTRO LO STATO DI GUERRA E POLIZIA
COSTRUIRE LE CONDIZIONI DELL’OFFENSIVA