DAVANTI AL DOLORE DEGLI ALTRI
L’altro è considerato soltanto qualcuno da vedere, e non uno che (come noi) vede.
(Susan Sontag)
Le foto pubblicate dai giornali sulla terribile protesta messa in atto nei giorni scorsi da un prigioniero sembra abbiano smosso giornalisti locali, l’ineffabile garante Irene Testa e si dice anche il Prefetto di Nuoro. Davanti al dolore degli altri molti fingono di cercare rimedio, qualcuno si indigna e fa inutili interrogazioni parlamentari e rilascia dichiarazioni ai giornali. Ci stupisce tanta meraviglia, visto che questi fatti accadono quotidianamente, anche se è facile comprendere che cercano di nascondere le frequenti rivolte e le pesanti repressioni che ne conseguono e che da tempo denunciamo nonostante cerchino di ostacolarci con tutti i mezzi a disposizione degli sbirri.
La garante Irene Testa ripete sempre ai giornali di essere informata di tali fatti, su cui non si sa perché taccia, e si chiede su facebook perché lo Stato sprechi denaro tenendo le persone chiuse in CPR se poi non riesce a rimpatriarle (sic!). “L’insegnante di balli di gruppo” Elizabeth Rijo, colei che dice di dover trasformare i cpr in luoghi di villeggiatura, sembra che abbia preparato una lista delle cose da cambiare promettendo miglioramenti in cambio del termine dello sciopero della fame. Non riesce a capire che ai prigionieri non gli importa niente dei miglioramenti, perché nessuna miglioria ti restituisce la libertà che lo Stato e i suoi servi gli tolgono.
La modalità d’azione dei garanti è sempre la stessa, intervengono con promesse tentando di placare gli animi per poi rientrare nella loro inerzia di sempre, mentre l’ing. Rijo , nella sua funzione di “sbirro in carriera”, che non è in grado di vedere la rabbia e la sofferenza dei prigionieri, può continuare a mentire promettendo miglioramenti che non può dare perché i CPR sono nati per torturare ed annientare.
Garanti e politici confondono la lettura della realtà auspicando cambiamenti, alleggerimenti, chiusura di alcuni dei centri operativi per un trasferimento in Albania (che allontanerebbe il problema e ne alleggerirebbe le coscienze) Secondo la logica del decreto sicurezza che, in fondo in fondo piace a tutti loro, si incomincia dai daspo o dall’uso delle misure preventive a pioggia per finire, nel prossimo futuro, con la detenzione amministrativa per chiunque si opponga al sistema. Tutti coloro che pensano che i CPR siano un incidente di percorso nella logica repressiva dovrebbero capire che invece son segno della creatività del sistema al fine dell’annientamento del nemico, chiunque esso sia.
Chi lotta nei CPR, lotta anche per noi. Sosteniamo le loro lotte e le loro rivendicazioni.
I CPR si chiudono con il fuoco. Tuttx liberx.
Anarchicx contro carcere e repressione