NOI LA CHIAMIAMO TORTURA

Pubblichiamo integralmente il testo di un’altra lettera ricevuta da un prigioniero di Uta. Non crediamo siano necessari commenti.

Oggi 29/05 h. 11.45-12.00

T. […] è stato siringato e spostato chissà dove. Volevano trasferirlo a Bancali ma non voleva andarci […] oggi lo hanno picchiato un suo concellino e uno sbirro […]. T. è stato sedato.

Vi ho appena scritto per un prigioniero maltrattato dalle guardie ed ecco che un altro prigioniero si è tagliato le vene […]. Non è arrivato nessuno lo abbiamo soccorso noi prigionieri. Solo in seguito sono arrivate le guardie con un infermiere senza nemmeno una barella per trasportarlo, lo hanno preso in braccio le guardie con alcuni prigionieri in infermeria, dove è stato fasciato e sedato. Dopodiché i secondini di merda in sordina sono arrivati, hanno aperto la cella e buttato a terra come un sacco di merda. Abbiamo urlato e le guardie niente se ne sono andate via così, il detenuto in questione prende allora si taglia nuovamente recidendosi la vena principale del bicipite. È rimasto così con il sangue che scendeva per più di 5 minuti. Quello che mi fa rabbia è come tutto è successo nel totale silenzio di tutti i detenuti, solo io[…], l’altro concellino e altre 2 persone hanno urlato e fatto casino mentre il nostro amico […] si dissanguava per terra. Dopo 5 minuti sono arrivati nuovamente i secondini con una barella finalmente e infermieri e portato via in ambulanza. Non sappiamo che fine ha fatto.