ELISABETH RIJO E LA SUA RICETTA PER UN LAGER “FELICE”

Dal CPR ci riferiscono che hanno difficoltà a comunicare in quanto gli hanno sequestrato i caricabatterie dei cellulari e le comunicazioni sono continuamente controllate e spesso gli operatori prendono i telefoni fingendosi prigionieri per diffondere notizie false. Abbiamo saputo che oggi gli antisommossa hanno pestato un ragazzo chiuso in isolamento, mentre si hanno poche notizie del prigioniero massacrato dai finanzieri nella rivolta di martedì che ci dicono stia male perché lo sentono urlare e non ha ricevuto, come riportato nel precedente post, nessuna cura medica.

Sembra che le istituzioni comunali, Elizabeth Rijo e i suoi sgherri, stiano perdendo il controllo a causa delle informazioni che arrivano dai prigionieri. In una intervista ad una televisione locale le ridicole affermazioni del sindaco di Macomer e del consigliere con delega al CPR Castori hanno esaltato la professionalità dei sanitari del CPR (per intenderci quelli che respingono le ambulanze nei casi di pestaggi e nei tentativi di suicidio) e degli sbirri minimizzando i fatti già denunciati in questo blog. Nella stessa intervista, la comandante del lager, Elisabeth Rijo, in pieno stile nazista, nega anch’essa le gravi situazioni di violenza e tortura che subiscono i prigionieri, affermando che il “CPR non è un lager” e che gli operatori tentano di fare in modo che la permanenza “sia la meno dolorosa possibile”. Evidentemente la sua ricetta per eliminare il dolore e la disperazione dei prigionieri sono manganellate, bastonate e psicofarmaci.

Noi continuiamo a essere solidali con chi lotta per bloccare la macchina razzista dello Stato.

COMPLICI E SOLIDALI CON I PRIGIONIERI IN LOTTA

I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO

TUTTX LIBERX